“Astenersi vuol dire sollevare contestazioni, dubbi e perplessità rinunciando, di fatto, ad esprimere il proprio voto. In questo caso, l’astensione ha significato prendere le distanze dalle linee di indirizzo e dai contenuti di una delibera epocale che, per la città di Forlì, è sinonimo di crescita, occupazione ed investimenti.
In assenza di una maggioranza consiliare e di un’Amministrazione comunale che si è assunta e si assume ogni giorno rischi e responsabilità, oggi non saremmo qui a parlare di medicina e delle innumerevoli opportunità che questo corso di laurea offre ai suoi studenti e a tutta la nostra comunità.
Mi duole quindi dover ritornare sull’argomento e ribadire che il Partito Democratico, quando poteva e doveva farlo, non ha votato a favore di questa delibera. Questa è una verità incontestabile che nessuno, tantomeno il segretario dei dem Daniele Valbonesi, può scalfire.
I calcoli politici dei consiglieri comunali del PD hanno impedito ad una parte dell’opposizione di lasciarsi guidare dal buon senso e dal pubblico interesse. Ecco perché la loro partecipazione ad un’iniziativa pubblica come quella di giovedì scorso è davvero poco coerente. Non da meno lo è l’intervento del Prof. Filippo Andreatta la cui presa di posizione rispetto alla chiusura del corso di laurea in Mass Media e Politica è nota a tutti.
A Bologna è stata fatta una scelta unidirezionale di valutazione della didattica forlivese che, seppur legittima, non troverebbe riscontro nelle parole, nell’esperienza e nei numeri sia dei nostri studenti, che dei loro insegnanti.”
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