Il Tar, con sentenza n. 147/2023, ha preso atto della rinuncia, da parte delle associazioni ambientaliste e animaliste Lac, Wwf, Lipu e Lav, di procedere ad una sentenza nel merito sul ricorso presentato sul calendario venatorio dell’Emilia Romagna 2022/2023.
Così facendo, il Tar non ha dunque potuto fare altro che dichiarare l’improcedibilità del ricorso stesso.
Per il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, si tratta di una “non decisione e, soprattutto, di una non vittoria.”
“Il passo indietro di animalisti e ambientalisti ne svela la loro profonda incertezza e la natura strumentale del loro ricorso; se fossero stati convinti delle ragioni a monte del provvedimento impugnato avrebbero proseguito nell’iter della giurisprudenza amministrativa, facendo valere le loro istanze fino alla fine. La verità è che l’obiettivo, dal loro punto di vista, era già stato raggiunto con la sospensiva e la chiusura anticipata della stagione venatoria al 31 dicembre per turdidi, beccaccia e acquatici. In questa fase del giudizio, si sono resi conto del rischio a cui andavano incontro se avessero confermato l’interesse all’accertamento dell’atto impugnato, ovvero alla decisione sull’illegittimità del calendario venatorio regionale 2022/2023. In altre Regioni, infatti, il Tar ha dato torto ai ricorrenti e confermato la validità dei calendari venatori, respingendo ogni presunto profilo di illegittimità.”
“Per i nostri cacciatori” – conclude Pompignoli – “non è certamente una vittoria: prima di tutto perché la stagione 2022/2023 era già stata ridotta con la sentenza del Consiglio di Stato e poi perché, in prospettiva, una mossa di questo tipo lascia intendere a un ricorso analogo sul prossimo calendario.”
Social Networks