Massimiliano Pompignoli

L’istruzione italiana in ginocchio

Alunni Genova

Ha fatto il giro del mondo, diventando virale sui social, la foto scattata da un’insegnante di prima elementare di una scuola di Genova dove gli alunni, bambini e bambine di 5/6 anni, a causa dell’insufficienza di banchi monoposto sono stati costretti a fare lezione in ginocchio.

Questa scuola, peraltro, è in buona compagnia, visto che circa 15 mila banchi monoposto o a rotelle sono ancora in attesa di essere consegnati, nelle scuole del capoluogo ligure.

Subito si è accesa la polemica perché la foto, nella sua ferocia visiva, è stata postata dal governatore regionale della Liguria, Giovanni Toti, che è di centro destra, a pochi giorni dal voto delle amministrative. Ma la verità è che non c’entrano Toti o la destra o Berlusconi con questa faccenda. E non c’entrano nemmeno i bambini di Genova immortalati mentre scrivono composti utilizzando la propria sedia come piano d’appoggio di alcuni fogli. Né tantomeno è consolante, e nemmeno sufficiente, che il preside dell’istituto Mazzini di Castelletto, quartiere bene della città, abbia dichiarato che la situazione era provvisoria, che i banchi sarebbero arrivati questa mattina e che l’emergenza sarebbe rientrata. Perché la foto c’è ed è una vergogna. È lì che grida vendetta e parla da sola.

Fa male al Paese e alla sua storia una foto così. Fa male come ex alunni, come genitori e come cittadini di un’Italia che si vanta di avere un’istruzione al top. Perché la scuola, in un Paese civile, non può e non deve ridursi a questo scempio. Nemmeno durante un’emergenza, nemmeno durante il Covid. Non è sulle ginocchia dei nostri figli che dovrebbero poggiare concetti come la ripartenza e la rinascita.

E se la ripresa scolastica della Ministra Azzolina è questa, viene da mettersi davvero in ginocchio e preoccuparsi.