Massimiliano Pompignoli

La Rai spende 25mila euro per un docu-film su Carola Rackete

Carola Rackete

25 mila euro di soldi pubblici. 25 mila euro di canone televisivo che gli italiani pagano per vedere non ciò che vogliono, ma ciò che gli viene concesso.

Facciamo un passo indietro. La Rai ha acquistato per 25 mila euro i diritti di un docu-film sulle ‘gesta’ di Carola Rackete, l’eroina della Sea Watch che nel maggio 2019 ha forzato il blocco navale disposto dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, al largo delle coste di Lampedusa e fatto sbarcare illegalmente 42 migranti.

Il documentario, che dovrebbe andare in onda in prima serata su Rai3, è opera di due giornalisti tedeschi che si trovavano a bordo della Sea Watch fin dal primo giorno della sua traversata e di certo non può dirsi imparziale rispetto alle scelte della sua capitana.

La proiezione del docu-film si inserirebbe in un contesto televisivo di un paio d’ore, con ospiti in studio di diversa estrazione politica e un approfondito dibattito. Il tutto, come sempre, a spese dei contribuenti.

A onor del vero, la scelta di acquistare questo documentario, presentato in anteprima al Festival dei Popoli lo scorso novembre, risale alla vecchia direzione di Rai3, quella di Stefano Coletta e poi Silvia Calandrelli, entrambi in quota Pd. Oggi la terza rete è guidata da Franco Di Mare, nominato dal Movimento 5 stelle, che dovrà prendere una decisione non tanto sull’opportunità o meno di mandare in onda il film, che appare inevitabile alla luce della sua acquisizione, quanto sulla modalità di proiezione, che potrebbe avvenire sotto traccia piuttosto che in prima serata.

Ma cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia. A questo punto, non ci resta che cambiare canale.