Massimiliano Pompignoli

Carabiniere massacrato da otto stranieri. Gli negano 30 € di indennità

Carabiniere massacrato da otto stranieri

Mario Rossi (nome fittizio) è un maresciallo dei Carabinieri di 51 anni del III Reggimento Lombardia che lo scorso 20 giugno è in giro per i fatti suoi nella zona di Piazzale Loreto, a Milano.

Sono le tre di notte, Mario è fuori servizio, non veste la divisa ma si ritrova testimone involontario di una violenta rissa nei pressi di un bar. L’ufficiale si avvicina, si identifica, cerca di calmare gli animi ma viene accerchiato da un gruppo di stranieri che lo gettano a terra e lo massacrano di botte. Sono almeno in otto ad aggredirlo. Volano calci e pugni, addirittura una sedia, il carabiniere resiste, soprattutto grazie alla sua stazza, ma riporta comunque gravi lesioni al volto e alla testa.

Viene portato d’urgenza al San Raffaele, con codice giallo, e trattenuto fino alle 11.30 del giorno dopo.

In questi giorni, alla pari dei suoi colleghi, il maresciallo Rossi riceve la busta paga del mese di giugno ma con qualcosa in più. Anzi, in meno. Si perché quelle otto ore trascorse dall’inizio della rissa alle dimissioni ospedaliere della mattina seguente non gli vengono riconosciute “di servizio”. Dunque non gli vengono pagate. La reazione del carabiniere è mossa dal buon senso. Non capisce la natura della scelta dei suoi superiori. Se è vero infatti che tecnicamente il militare quella sera era in giro per diletto, è anche vero che Mario – non appena intercettata la violenta rissa – si qualifica come carabiniere e diventa operativo al 100%. In fondo, non sarebbe finito in un letto di ospedale se non avesse deciso di ottemperare al proprio dovere. Per Mario quella notte è, a tutti gli effetti, una notte di lavoro. Anche se fuori servizio.

Lo sbigottimento di Mario, nello scorrere la busta paga è quindi duplice. Si aspettava un riconoscimento, un premio, magari una forma di indennità per l’intervento non dovuto – è vero – ma sentito quando si veste una divisa. Mica per il valore in sé del premio – in tutto 30 euro lordi non di più – ma per quello morale. Perché con il senno di poi, incassate le botte e scongiurato il peggio, gli viene da chiedersi. “ma chi me lo ha fatto fare?”