Massimiliano Pompignoli

Automedica; dalla Regione nessun passo indietro. Donini ‘non risponde’ al question time di Pompignoli.

 

Nessun passo indietro nemmeno da parte dell’Assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, sollecitato questa mattina in assemblea legislativa sulla soppressione dell’automedica Mike 42 dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli.“Mi sarei aspettato più coraggio da parte dell’Assessore Donini in risposta alla mia interrogazione e meno giri di parole. Qui stiamo parlando di una riorganizzazione dei servizi di soccorso pre-ospedalieri decisa in camera caritatis da un tecnico nominato dal PD, che ha dimostrato un’assoluta mancanza di rispetto per i nostri cittadini e ancor meno sensibilità per tutti i sindaci del comprensorio forlivese che hanno legittimamente protestato per una decisione presa alle loro spalle e mai concordata. Ma c’è di più.

È evidente che la soppressione improvvisa di un presidio medico concreto, efficace ed efficiente, è solo la punta dell’iceberg di un sistema che va rivisto, figlio di scelte politiche regionali sbagliate, di un approccio basato sui numeri e mai sulle persone, di bilanci in bilico e di tagli lineari alla sanità pubblica romagnola che non sono certamente di oggi, ma di 10,20 anni fa….insomma, è nella gestazione del problema che va ricercata la sua vera causa. Ognuno di noi ricorda da dove nasce l’Ausl di Romagna e quel buco milionario (58 milioni) dell’Ausl di Forlì, che emerse nel 2009 e che poi fu ripianato dai noi forlivesi con un piano di rientro a suon di razionalizzazioni e taglio dei servizi….”

“C’è qualcosa nella gestione della nostra Ausl e in quella delle sue risorse umane che si è ingessato, arrugginito, provocando situazioni come questa, che vanno oltre la concreta disponibilità di medici e professionisti, a cui rivolgiamo il nostro infinito grazie. È qui” – conclude il leghista – “che va ricercato e analizzato il vero problema della sanità romagnola. Non in quei capri espiatori che la sinistra cerca di individuare perdendo di vista il senso di questa battaglia che ha unito sindaci e amministratori locali di ogni colore identità politica”.