Massimiliano Pompignoli

ALLUVIONE; ROMAGNA IN ATTESA DEI PIANI SPECIALI. POMPIGNOLI – VALMORI “DALLA REGIONE ANCORA NULLA. QUARTIERE ROMITI IN ATTESA DI RISPOSTE”

 

 

28 marzo 2024

Piani speciali per la messa in sicurezza della Romagna colpita dall’alluvione entro il 31 marzo.
Sollecitata dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, la Vicepresidente e Assessore all’Ambiente, Irene Priolo, rispondeva in questi termini lo scorso febbraio a un interrogativo avanzato anche dal Comitato di Quartiere Romiti sui tempi della ricostruzione e il ripristino degli argini lungo il fiume Montone.

“Siamo a fine mese e non c’è alcuna traccia di tutto quello annunciato dalla Priolo. La Romagna sta ancora aspettando i piani speciali per la messa in sicurezza del proprio reticolo idrografico. Arrivati a questo punto, è evidente che la strategia per la ricostruzione messa in campo dalla Regione, se esistente, debba rimanere nascosta nei cassetti del Presidente Bonaccini. Quello che è certo è che i cittadini attendono risposte concrete per sentirsi al sicuro dopo la tragedia di maggio. L’unico mantra che invece si sentono ripetere dai vertici regionali è che non ci sono i soldi e che le responsabilità sono tutte del Governo. Figliuolo ha detto chiaramente che i soldi ci sono e che sul ripristino dei corsi d’acqua sono stati stanziati circa un miliardo e 600 milioni ma che ne sono stati spesi nemmeno 400 mila. La Regione faccia finalmente la sua parte” – conclude Pompignoli, che proprio questa mattina ha incontrato i residenti dei Romiti, “punto nevralgico della città e tra i più colpiti dall’alluvione di maggio”.

“Non spegnere il lumicino nelle periferie” – questo l’appello accorato di Stefano Valmori, coordinatore del Quartiere Romiti. “Noi stiamo continuando ad investire, ad accendere mutui e ricostruire perché crediamo nel nostro territorio e amiamo il nostro Quartiere. Ma dalla Regione sentiamo solo parole. È fondamentale garantire la sicurezza e ripristinare gli argini. I nostri negozianti, le nostre botteghe hanno abbassato le serrande e si sono spostate in zone meno a rischio. Queste vie, interamente al buio e svuotate, sono lo specchio dell’insicurezza e della paura dei cittadini” – tuona Valmori, che esorta gli organi regionali competenti a “dare un segnale vero, forte. Perché sono passati 11 mesi e, a parte qualche albero tagliato, non abbiamo visto ancora nulla. I lavori dovrebbero iniziare entro l’estate. Siamo a Pasqua e tutto tace, ma la gente ha paura e soprattutto non dimentica le roboanti promesse fatte’.