Massimiliano Pompignoli

Alluvione; Pompignoli replica al comitato Vittime del Fango. “Necessario chiarire i ruoli e le risorse. La difesa del suolo è compito delle Regioni”

 

“Facciamo chiarezza su alcuni aspetti sollevati dal neo comitato Vittime del Fango in merito alla gestione dell’emergenza e a quella del territorio. Da troppo tempo si tende a scaricare sulle spalle dell’Amministrazione comunale responsabilità ed interventi che non sono di sua competenza. In molti lo fanno per mancanza di corrette informazioni, tanti altri, invece, lo fanno pur sapendo di dire il falso, con l’unico obiettivo di strumentalizzare politicamente una tragedia che tutti hanno definito fuori scala. In questa come in altre situazioni, è bene avere a fuoco chi può fare cosa e chi decide.

Cominciamo col sfatare un mito: la gestione e manutenzione degli argini fluviali non è in capo al Comune, ma alla Regione. È la Regione Emilia Romagna, attraverso i propri distaccamenti territoriali di Protezione Civile, che ha le risorse, umane e operative, per la cura e la prevenzione del territorio dal punto di vista idrogeologico. Non è il Comune che deve tenere puliti gli argini e il letto di un fiume.

C’è poi l’Autorità di Bacino e il Consorzio di Bonifica, a cui spetta la gestione e manutenzione della fitta rete di canali che attraversa le nostre campagne e buona parte dei quartieri alluvionati. Gli esponenti del comitato, dunque, sbagliano interlocutore quando si rivolgono al Comune per tutto ciò che riguarda la difesa del territorio e la corretta e preventiva manutenzione della rete fluviale. L’alluvione dello scorso 16 maggio ha chiarito che questo sistema andrà interamente riprogettato perché non è più capace di dare risposte certe alle comunità locali.

Ci sono poi altri passaggi della nota del comitato Vittime del Fango che vanno necessariamente smentiti perché non corrispondenti al vero. Dal punto di vista della comunicazione: le prime raccomandazioni sull’evacuazione e sulla necessità di recarsi ai piani superiori sono state date il pomeriggio del 15 maggio, giorno in cui si è insediato il COC e attivato il Piano di Protezione Civile, poi ribadite più volte il 16 maggio con comunicati stampa, video, e utilizzo capillare dei canali social del sindaco e riprese sul sito del Comune di Forlì. Proprio sul sito del Comune c’è una sezione dedicata all’alluvione con la cronistoria puntuale delle informazioni diffuse in maniera capillare in quelle tragiche ore. Consiglio a queste persone di leggerla attentamente. Una riflessione poi sulle tubature di via Locchi e dintorni: erano 60 anni che nessuno ci metteva mano.

Tirare in ballo l’attuale amministrazione comunale per il cedimento di questo sistema fognario è davvero fuori luogo e fuori tempo massimo. Da ultimo, ma non per importanza, gli esponenti del Comitato parlano dei soldi donati sul conto corrente aperto dal Comune per le comunità alluvionate. Il sindaco Zattini, in consiglio comunale, ha già spiegato che verrà fornita una rendicontazione puntuale degli interventi futuri e dei singoli destinatari.

Attendiamo che venga fatto lo stesso dalla Regione Emilia Romagna, la cui raccolta fondi per sostenere le persone colpite dall’alluvione sfiora i 50 milioni di €. Una cifra record, inavvicinabile per qualsiasi Comune travolto dall’emergenza. Una cifra che davvero potrebbe cambiare il volto e le sorti delle nostre famiglie.”